Questo è un momento molto particolare: la nostra vita sociale si è fermata ormai più di un anno fa a causa della pandemia e tutti stiamo ormai sentendo le conseguenze psicologiche di questa situazione.
Chi ne soffre più di tutti sono, ovviamente, i soggetti più fragili, che a volte non hanno gli strumenti necessari a fronteggiare questa situazione e per cui il contatto con l’altro è indispensabile per la propria salute psicofisica.
Grazie alla partenza del piano vaccinale si è iniziato a vedere la luce alla fine di questo tunnel.
Però, a seconda delle diverse realtà locali, si stanno incontrando difficoltà per accedere al vaccino.
In questo momento viene genericamente data priorità alle fasce di età più anziane ed alle categorie fragili.
Se per le categorie legate all’anno di nascita la prenotazione tramite i vari siti regionali è quasi automatica, lo stesso non vale per le categorie fragili, in quanto, effettuando la prenotazione tramite codice fiscale, il sistema non riconosce la priorità vaccinale.
Questo accade perché le Aziende Sanitarie Locali non hanno in sistema il codice di invalidità attribuito al soggetto fragile dall’INPS.
Per superare questo impasse, le possibili strade sono due:
  • Rivolgendosi al proprio medico di famiglia che provvede a comunicare la situazione di fragilità alla Azienda Sanitaria competente ed inserisce quindi la prenotazione al vaccino.
  •  Rivolgendosi direttamente alla Azienda Sanitaria presentando la documentazione ed i verbali rilasciati dall’INPS. In questo modo, viene rilasciato il codice di esenzione e quindi inserita la persona nel piano vaccinale. Questa seconda strada può essere semplificata rivolgendosi ad un CAF che provvederà ad espletare la pratica in maniera più agevole e rapida.